L’ottava edizione per casa Amirani ci presenta la realtà dei Novotono: alla base, un duo impro-jazz-colto in cui, eluso un isolato caso (il mirabile ‘pastiche’ di contemporanea, velata tradizione popolare e – micro – improvvisazione vagliata nei particolari di Isles & Lives) dove si constata un modello-a-quattro, viaggiano con fare serpeggiante, morbido e incline all’astrazione i fiati di Adalberto e Andrea Ferrari. Sax soprano, clarinetto normale, basso e contrabbasso si impadroniscono del primo, mentre al secondo spetta il compito di creare una ‘controffensiva’ tonale con l’impiego di clarinetto alto, normale e sax baritono. Potrete facilmente ipotizzare, dunque, senza neanche aver sentito ancora un solo frammento di “Wanderung”, che il gioco proposto da questi musicisti si erge principalmente sui (gentil) contrasti armonici, formati dalla vicinanza di fiati provenienti dalla stessa famiglia, ma di diverso genere e tonalità.
La poesia di questi incastri mi fa pensare, metaforicamente, ad una specie di tetris immaginario dove al posto delle costruzioni, con le ipotetiche combinazioni da ricercare, vediamo scendere in picchiata una carambolata di suoni (metafisici) congiunti, istintivamente tra loro, mediante un’astrusa forza d’attrazione imperniata sulla diversità… di spessore… di volume… di tecnica.
Certo, un discorso, questo di cui sopra, difficile da esporre in termini razionali, ma comunque facilmente riscontrabile una volta che, inserito il cd nel lettore, la fatata, laconica scia minimale di The Walking Thought scandisce l’inizio e prende il sopravvento con un percorso eterogeneo, frastagliato, ma sempre impeccabile nella sua perfezione, linearità, e anche chiarezza… pulizia.
Nonostante il campo d’azione dei nostri non sia certo tra i più convezionali, la nitidezza dei vari timbri sonori è d’indubbio valore; niente, comunque, che ci porti dalle parti del – come lo definisco solitamente – soft-avant jazz à la Ecm: da un lato mostruosamente (ben) registrato, dall’altro completamente asciutto di poli-ricerca sperimentale autentica.
Questa è tutta un’altra storia: un’indagine improv-contemporanea avventurosa, impostata sin dalla scelta del titolo, vero e proprio manifesto-mood del cd. “Wanderung” richiama gli spiriti liberi, viaggiatori indirizzati su sentieri ignoti, privi sia di una meta precisa da raggiungere, sia di un posto che rievochi stabilmente le proprie origini.
“Wanderung” è:
«… the romantic myth of the adventure traveller… He belongs to the walk… He hasn’t a birthpalce to come back…»
Musica d’essai per palati ultra-fini.